La tradizione nella vinificazione dei produttori italiani ha fatto sì che l’Italia diventasse la nazione leader nel mondo per il commercio di questa bevanda, sia per quantità che per qualità.
Il vino rispecchia, inoltre, la varietà del territorio e della cultura italiana, dal nord, più vicino alla cultura mitteleuropea, al sud fino alla Sicilia, che ha subito l’influenza della cultura araba: ogni regione d’Italia ha il suo vino caratteristico.

Chianti – vino conosciuto in tutto il mondo

Il Chianti deriva dall’omonima zona geografica in Toscana: la lega del Chianti venne istituita a Firenze nel XIII secolo e l’insegna era un gallo nero su un campo dorato, divenuto in seguito l’emblema del Consorzio del Vino Chianti Classico, nato a tutela del vino prodotto nella zona storica (l’altra associazione a tutela del Chianti è il Consorzio Vino Chianti).
L’area del Chianti Classico comprende per lo più la zona di Radda, Gaiole, Castellina e Greve. Le altre sottozone di produzione del Chianti riconosciute successivamente comprendono: Colli Aretini, Colli Fiorentini, Colline Pisane, Colli Senesi, Montalbano, Montespertoli e Rufina.

Il Chianti si produce da vitigno Sangiovese per il 70-100% (vitigno italiano molto diffuso a bacca nera) e solo in minima parte da vitigni complementari, come il Canaiolo Nero o altri a bacca rossa o bianca (Trebbiano o Malvasia).
Menzioni aggiuntive sono quelle di Riserva, se invecchiato di almeno due anni con gradazione alcolica a partire da 12.5%, e Superiore, se rispetta regole di produzione ancora più rigide.
Dal colore rubino e dal sapore armonico e sapido, è adatto a primi piatti saporiti, formaggi stagionati e carne (arrosti e cacciagione).