I segreti della pasta Chelucci

 Il segreto che ha permesso alla Pasta Chelucci di entrare a far parte di questa lunga storia , oltrepassando il secolo di vita, non è nient’altro che una ricetta a base di cinque semplici “ ingredienti”: acqua purissima, qualità e freschezza delle materie prime, trafile in bronzo di ottima fattura, il giusto tempo per l’essiccazione e la vera passione per questo lavoro, trasmesso da generazione in generazione, che rende unica la Pasta Chelucci.

L’acqua a disposizione sgorga in tutta la sua purezza da una sorgente montana.

Altrettanto essenziale, il secondo ingrediente: l’alta qualità delle semole selezionate, esclusivamente toscane, e (nella pasta all’uovo) la freschezza e l’alto numero di uova: ben 5 per ogni Kg di semola di grano duro.

Il terzo ingrediente proviene dalla città.
A Pistoia, infatti, si realizzano le migliori trafile in bronzo esistenti sul mercato.
E’ proprio grazie a queste che la pasta ottiene la giusta ruvidezza necessaria a trattenere il sugo ed esaltarne il sapore.
Ieri come oggi.

Quarto, fondamentale ingrediente, il tempo.
In un clima generale dove tutto scorre sempre più veloce e molti scelgono di produrre, essiccare e confezionare la propria pasta in poco più di due ore, la famiglia Chelucci non rinuncia ai tempi tradizionali.
Il tempo di essiccazione infatti è quello di una volta: a seconda del tipo di pasta, partiamo dalle 24 h sino ai 5 giorni necessari ad esaltarne le caratteristiche organolettiche naturali.
La pasta viene stesa su telai dalla struttura in legno e fatta essiccare in celle statiche a temperature di circa 30° c.

La storia e la passione nella tradizione toscana

Infine la vera passione il “ tramandare” di padre in figlio il SAPERE DEL FARE.
L’attività fu rilevata dai fratelli Edoardo e Terzo Chelucci, che decisero di investire nell’azienda, ampliandola.

Dopo la fine della Prima Guerra Mondiale la produzione giornaliera era di 20-30 quintali e veniva distribuita in quasi tutta la montagna pistoiese.
Vennero acquistati nuovi macchinari,ampliato l’immobile per la produzione e la vendita diretta al pubblico.

La seconda Guerra Mondiale obbligò la famiglia Chelucci a lasciare Piteccio dove rientrò nel dicembre del 1942.
Il Pastificio Chelucci fu una delle prime aziende del territorio pistoiese a riprendere vita nel secondo dopoguerra.

Negli anni ’70, il nipote di Edoardo, Giuseppe decise di lavorare nell’azienda di famiglia.
A lui, che ancora oggi è a capo del Pastificio, si deve l’avvio dei rapporti commerciali con i mercati esteri.

Giuseppe è stata la voce innovativa del Pastificio, permettendo allo stesso di mantenere la qualità di una volta ai giorni d’oggi.
Grazie a speciali strumenti da lui realizzati ed applicati alle macchine, ancora quelle degli anni 50, e al suo continuo sperimentare e ideare, come solo i grandi mastri pastai sono in grado di fare per l’esperienza che li caratterizza e definisce, tra i formati che produciamo, ci piace ricordare: i pici toscani, gli spaghetti del Centenaio , la pasta di grano antico Senatore Cappelli e di farro toscano .

Il futuro tenendo presente il passato

Dopo anni di duro ed intenso lavoro, caratterizzato da una conoscenza unica e profonda di questo mestiere trasformatosi nel tempo in vero sapere, Giuseppe Chelucci il giorno 2 Giugno 2018 è stato insignito dell’onorificenza di Cavaliere della Repubblica Italiana.

Il Pastificio Chelucci vanta storia, famiglia, passione ma soprattutto è genuinità di UNA VOLTA nel nostro oggi moderno.

Concludiamo con una frase di San Francesco D’Assisi, che racchiude il vero aspetto e l’essere profondo di questo storico Pastificio e della famiglia Chelucci che lo ha reso così grandioso :

“ Chi lavora con le sue mani è un lavoratore.
Chi lavora con le sue mani e la Sua testa è un artigiano.
Chi lavora con le sue mani e la sua testa ed il suo cuore è un’ artista”