Ulivo e olio extravergine di oliva emblema della dieta mediterranea

Cos'è la dieta mediterranea?

DIETA MEDITERRANEA sinonimo di MADE IN ITALY

La dieta mediterranea oggi è patrimonio dell’UNESCO, ma in cosa consiste questo grande patrimonio della cultura italiana che affonda le sue radici nella storia del nostro popolo?

La dieta mediterranea o cucina mediterranea è un modo di vivere che va dal concetto dello SLOW FOOD al cercare di vivere, produrre e acquistare a Km0.
È una dieta che affonda le sue origini nella cultura contadina italica e, proprio per questo, rappresenta tutto il territorio italiano e la sua grande varietà.

La dieta mediterranea è una cucina povera e semplice, ma è anche molto curata e attenta ai particolari e alla materia prima.
Un esempio? L’ottimo sugo napoletano: aglio, qualche cipolla, qualche pezzo di carne e pomodori. Semplici ingredienti ma una grande cura nella preparazione: questo sugo richiede un tempo di cottura di minimo 4-5 ore. Secondo la tradizione, si inizia a cucinare la mattina presto per avere il sugo pronto per il pranzo tra le 12 e le 13.

La dieta mediterranea rappresenta uno stile di vita: attorno ad un piatto semplice si manifesta il nostro desiderio di convivialità.
Non è semplicemente un modo di mangiare o uno schema alimentare ma, piuttosto, un insieme di conoscenze, abitudini sociali e tradizioni culturali che sono state storicamente tramandate dalle popolazioni contadine ai giorni nostri.
Tra la fine degli anni ’80 e gli anni ’90, con l’influenza della cultura statunitense dei fast food, i giovani si sono allontanati in parte da questo stile di vita, ma oggi, per fortuna, le nuove generazioni stanno riscoprendo piano piano le nostre origini.

Ma quali sono i principali alimenti che compongono la dieta mediterranea?

Alla base della piramide alimentare ci sono tante verdure, un po’ di frutta e cereali (preferibilmente integrali). Salendo, troviamo il latte e i derivati come i formaggi, sia freschi come la mozzarella, che stagionati come il parmigiano, il caciocavallo, il pecorino sardo o romano oppure quello toscano.
Non può mancare l’olio extravergine di oliva, simbolo ed alimento essenziale della cucina mediterranea, da consumare preferibilmente a crudo, che assieme ad aglio, cipolla, spezie ed erbe aromatiche, rappresenta il condimento migliore per i nostri piatti, spesso con l’aggiunta dei pomodori e ancor meglio dei pomodorini.
Altri grassi “buoni” oltre a quelli dell’olio ci vengono forniti dalla frutta secca e direttamente dalle olive.
Verso il vertice della piramide alimentare si trovano gli alimenti che forniscono prevalentemente proteine ricavate dai legumi e dal pesce.
Le carni rosse sono alimenti estranei a questa dieta e soprattutto alla tradizione contadina, per cui vengono sostituite dai legumi, chiamati infatti “la carne dei poveri” proprio perché ricchi di proteine.

Seguire la dieta mediterranea significa assicurarsi un apporto bilanciato dei diversi nutrienti necessari al nostro benessere:
45–60% di amidi dei cereali
10–12% di proteine
20–35% di grassi ed in minima parte di grassi saturi.

I cereali, in particolare se integrali, sono un’ottima fonte di proteine e sono anche molto ricchi di altri nutrienti come vitamine del gruppo B, vitamina E e sali minerali, quali magnesio e selenio.
Sono caratterizzati da un elevato contenuto di fibre, che riduce il rischio di sviluppare tumori del tratto intestinale.
I cereali integrali hanno inoltre un minor contenuto calorico, tanto da essere usati anche nelle diete dimagranti.

Marroni-castagne-simbolo del made in italy
Caciocavallo e salumi

DIETA MEDITERRANEA
cucina ecosostenibile e rappresentazione del territorio

Il modello alimentare mediterraneo oltre ad essere salutare per le persone lo è anche per l’ambiente. Basandosi su colture locali e non intensive, in particolare su cereali, verdure e frutta a carattere locale (molte anche a KM0), provoca un impatto ambientale decisamente inferiore rispetto ad una alimentazione di tipo nordeuropeo o nordamericano, basata in misura maggiore su carni e grassi animali, ma soprattutto su coltivazioni intensive.
Considerando gli effetti positivi da un punto di vista sociale, ma soprattutto economico-ambientale, si può considerare la dieta mediterranea un modello alimentare e sociale ecosostenibile.

BENEFICI AMBIENTALI

  • Impiego di risorse naturali  ed energie rinnovabili. La dieta mediterranea prevede un elevato consumo di cereali, frutta, verdura e legumi, tutti prodotti coltivabili con energie rinnovabili e naturali. Le risorse necessarie sono suolo, acqua ed energia solare. Anche se si utilizzano coltivazioni in serre, l’energia solare basta per soddisfare la quantità di energia richiesta.
  • Stagionalità. La dieta mediterranea si basa molto sulla coltivazione e sul consumo a Km0, nonché sul concetto di Slow food. Prevede infatti il consumo degli alimenti rispettandone la stagionalità. Questo si traduce in una forte riduzione dei trasporti e del consumo energetico da fonti fossili.
  • Biodiversità. La dieta mediterranea rispetta il territorio e la biodiversità, attraverso le sementi autoctone regionali e la rotazione delle colture. Oggi, al posto delle sementi adatte a colture intensive, stanno rinascendo sempre più colture con sementi autoctone tramandate dalla cultura contadina italica.

BENEFICI SOCIALI

  • Salute e benessere. La dieta mediterranea, insieme all’attività fisica, aiuta a prevenire le malattie cardiovascolari, il diabete e alcuni tipi di tumori. In particolare, l’assenza o l’utilizzo minimo di carni rosse rende la dieta mediterranea ideale per la prevenzione dei tumori del tratto gastroenterico e di tante altre patologie.
  • Convivialità e socialità. La dieta mediterranea promuove la socialità: i pasti comuni sono tra le fondamenta della società contadina italica ed ancora oggi persiste questa usanza soprattutto nelle zone rurali del paese.
  • Identità locale e storica. La dieta mediterranea è espressione della storia dell’intero territorio del Mediterraneo. È una tradizione millenaria che affonda le radici nella civiltà greca, passando poi per quella romana fino ai giorni nostri. Ma presenta anche specifiche caratteristiche per ogni territorio e comunità, diventando emblema della diversità storico-sociale del territorio italiano.

ECONOMIA DEL TERRITORIO

  • Valorizzazione delle aziende locali. La diffusione del modello alimentare mediterraneo e della coltura a Km0 porterebbe all’aumento della domanda dei prodotti naturali (frutta, verdura, cereali, legumi…) e dei loro derivati (olio, vino, pasta, pane, sottoli, composte, ecc …..), creando occupazione e diventando fonte di reddito per le aziende delle regioni mediterranee, soprattutto del Sud Italia.
  • Valorizzazione del territorio. La diffusione della dieta mediterranea valorizzerebbe i prodotti italiani, soprattutto del Sud Italia: l’economia di queste regioni si basa ancora oggi, infatti, sull’agricoltura e sul turismo. L’unione tra la cultura alimentare e contadina rappresenta un’offerta turistica sia culturale che ludica in grado di valorizzare l’intero territorio italico e in particolare proprio le zone del Meridione.
Peperoni cruschi o secchi tipici lucani
Legumi e cereali indispensabili nella dieta mediterranea

Dieta Mediterranea: i prodotti cardine e la loro storia

L’ulivo e l’olio extravergine di oliva

L’ulivo è una pianta antichissima, come il pino loricato della Basilicata e della Calabria. Nel Mediterraneo se ne possono trovare fossili di ere addirittura antecedenti alla comparsa dell’uomo.
L’ulivo è un simbolo del mediterraneo: ha accompagnato i suoi popoli attraverso la storia ed ancora oggi è emblema della nostra cultura.
La coltivazione dell’olivo inizia nell’isola di Creta e viene poi portata dai Fenici in tutto il mediterraneo. Ma sono i Romani a diffonderla fino ai confini del loro vasto impero, perfezionandone anche le modalità di lavorazione e conservazione e promuovendone l’utilizzo in cucina, ma anche in altri ambiti, quali cosmesi, medicina e illuminazione.

Cereali e legumi

I cereali e i legumi furono le prime coltivazioni dell’uomo, proprio nella zona del mediterraneo, nonché i primi alimenti insieme a quelli ottenuti con la caccia. Con la loro coltivazione l’uomo passò dall’essere solo cacciatore a diventare anche coltivatore e contadino.
I cereali ed i legumi sono utilizzati e diffusi in tutto il mondo e i derivati di frumento e mais, come pane e pasta, sono parte integrante della Dieta Mediterranea.

Ad oggi esistono infinite varietà di pasta e mais utilizzate in cucina!

Frutta, verdura e derivati: sottoli, composte e frutta secca

Il pomodoro e la patata ricoprono un ruolo di primo piano nella Dieta Mediterranea, anche se questi due alimenti non venivano consumati in realtà dai popoli antichi del Mediterraneo, essendo stati importati nel Vecchio Continente dopo la scoperta dell’America.
Ad oggi, ad esempio, le ricette di pasta condita con sughi a base di pomodoro sono tra quelle che più identificano la nostra cucina.

Inoltre, tra i frutti più caratteristici della Dieta Mediterranea vi sono il limone e l’arancio: originari dell’Oriente, sono coltivati quasi esclusivamente nel Sud Italia, in particolare nelle regioni Campania, Calabria, Puglia e Sicilia.

Sottoli e conserve, invece, erano preparati fin dai tempi dell’antica Roma per conservare verdure o frutti per l’inverno.
Quale miglior utilizzo dell’olio extravergine di oliva per conservare le varie verdure?
Grazie al prezioso “oro giallo”, è possibile infatti gustare tutto l’anno prodotti alimentari come melanzane, peperoni, pomodori secchi, zucchine, nonché tutte le varietà di funghi, dai chiodini fino al porcino, esaltandone anche il sapore.
Deliziose sono anche le composte di verdure come cipolle, peperoni, pomodori o noci verdi.

Per quanto riguarda la frutta, il metodo principe di conservazione è proprio la realizzazione di composte, marmellate o confetture, tra cui le più rinomate sono probabilmente le composte di fichi e di limone.

Le mandorle, altro elemento cardine della Dieta Mediterranea, provengono dall’Asia Minore, e da lì si sono diffuse in tutto il Mediterraneo già in tempi antichi, specialmente in Puglia e Sicilia. Così come le noci, erano conosciute già nell’antico Egitto e largamente consumate da Greci e Romani: ancora oggi si ritrovano sulle tavole italiane sia come semplice frutta secca, sia come ingrediente di gustose ricette, dai sughi ai dolci.
I mandorli si trovano spesso, infatti, insieme agli ulivi, nelle coltivazioni domestiche e in quelle dei contadini del Sud.

Caciocavallo e polenta
Vino bianco uva bianca

Il vino – bevanda della Dieta Mediterranea

Il vino, bevanda storica del Mediterraneo, veniva già consumato dai Greci e soprattutto dai Romani.
La cultura del vino si è tramandata per secoli nella tradizione contadina: ogni paese, piccolo o grande che fosse, aveva la sua mescita, cantina o enoteca dove tutti potevano gustare un buon bicchiere di vino in compagnia di amici.

La cultura del vino è cosi radicata in Italia che ogni regione ha i suoi vini caratteristici, oggi apprezzati in tutto il mondo.
A partire dal Piemonte con i suoi famosi vini rossi: Barbera, Barbaresco, Dolcetto d’Alba e Grignolino, fino al re dei vini piemontesi, il BAROLO.
Proseguendo con il Veneto e i suoi spumanti o vini bianchi che nulla hanno da invidiare a quelli francesi: tra questi i più rinomati sono i Pinot grigio, Sauvignon e Chardonnay (l’Amarone tra i rossi!).
In Emilia Romagna tipico è il Lambrusco, mentre nelle Marche ritroviamo Lacrima di Morro d’Alba, Pecorino, Passerina e Verdicchio e nella regione adiacente il Montepulciano d’Abruzzo.
Della Toscana sono, invece, grandi vini rossi come il Chianti, il Brunello di Montalcino o il Morellino di Scansano; tra i bianchi toscani il più conosciuto rimane la Vernaccia di San Gimignano.
Scendendo verso Sud, impossibile non citare i vini pugliesi come il Primitivo di Manduria, il Negroamaro e il Nero di Troia o l’Aglianico del Vulture tipico invece della Lucania.
Deliziosi anche i vini liquorosi siciliani, come il Marsala o il Moscato di Siracusa…

e molti altri ancora: impossibile citarli tutti!

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