CONCIA AL VEGETALE

Il processo di concia al vegetale in Toscana si basa sull’utilizzo del tannino.
Il principio attivo che trasforma il derma animale nel materiale compatto e resistente che chiamiamo “pelle”.
Questa sostanza si trova più o meno concentrata in numerosi tipi di alberi e piante.
Può essere presente sia nella buccia che nelle foglie, nel legno o anche nei frutti e nelle radici.
Nella concia al vegetale in Toscana si utilizzano principalmente i tannini di quebracho, castagno e mimosa.

Sono proprio i tannini che conferiscono alla pelle conciata al vegetale quelle caratteristiche di unicità
e naturalezza che la rendono così particolare, così immediatamente distinguibile da altri tipi di conce.
È in grandi fusti di legno che avviene la graduale trasformazione della pelle.
Un processo quasi magico, basato sull’incontro tra antiche tradizioni e moderne tecnologie.
Il ciclo di lavorazione parte dalle pelli grezze, che arrivano alle concerie conservate sotto sale,
ed ha come risultato finale un materiale di altissima qualità.
La metamorfosi avviene lentamente, attraverso una catena di passaggi graduali.
Che richiede molto tempo e si conclude con un’innumerevole varietà di tecniche di rifinitura.
In cui l’esperienza artigiana dei conciatori toscani viene elevata al rango di autentica espressione artistica.

LA CONCIA CRAZY HORSE

Nasce casualmente dall’osservazione di un vecchio paio di stivali usati abitualmente dai cowboy maremmani.
L’effetto visivo doveva dare l’idea di una marcata usura derivante dal fatto che questi stivali si erano bagnati, sporcati e asciugati più volte quando venivano indossati.
Nel caso di Machiavelli, il la pelle Crazy Horse che usiamo abitualmente è lo stile Dakar.
Si tratta di una pelle di origine “nobile” cioè europea (e non esotica).
Opportunamente levigata con una molatura manuale eseguita con carta smeriglio a grana media.
Dopo essere stata conciata con ingrassi e tannini naturali effettuando opportuna tintura con anilina.
Nel finale viene unto con sego animale purificato.